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Oggi ho scoperto di essere un agente cinese

  • Immagine del redattore: Luigi Corvaglia
    Luigi Corvaglia
  • 22 ore fa
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 1 ora fa


“同志路易吉·科尔瓦利亚”
“同志路易吉·科尔瓦利亚”

Oggi ho scoperto di essere un agente cinese. Fino a qualche tempo fa ero un agente russo, ma sapete, il rublo è in picchiata, quindi…


L’ho scoperto perché mi è stato segnalato che il migliore dei minions ha scritto che un mio articolo pubblicato su Agoravox (link qui) è stato tradotto dai cinesi e pubblicato su un sito governativo.👉 Lo scrive qui.


L’autore dello scoop, inizia denigrando il giornale italiano, perché "non è Le Monde". Avrebbe potuto usare un esempio ancora più prestigioso. Avrebbe potuto dire "non è il New York Times". Ah, già. Non avrebbe potuto, perché è proprio il NYT che sbugiarda la propaganda che lui si impegna a sostenere. Infatti è citato nel mio articolo.


Poi entra finalmente nel merito, direte voi. Smonterà una ad una le affermazioni false del compagno Corvaglia, dimostrando quanto egli sia abietto, direte voi. Niente affatto. L’Abramo Lincoln de noantri non vuole tediare il lettore con argomenti che certifica come “noiosi”, e premurosamente gli risparmia la fatica di farsi un’idea argomentata. Si concentra invece su cose più eccitanti, più in grado di parlare alla pancia, come il fatto che farei propaganda filo-cinese.


Avvincente, ma l’entusiasta di seconda mano è così eccitato che si dimentica di leggere la fonte originale. Sembra quasi che prenda per buona la "traduzione" cinese. I signori del PCC, infatti, si sono guardati bene dal riportare integralmente il mio articolo. Fra le cose da notare, le seguenti:


a) Dopo aver sottolineato che l'ONG Lifeguard Defenders, fonte dell'informazione secondo cui la Cina avrebbe istituito stazioni di polizia segrete in Italia, Canada e altri Paesi, è legata al movimento religioso Falun Gong, fonte di disinformazione ben conosciuta e in guerra col regime cinese, ho scritto:

La questione delle stazioni di polizia cinesi è pura invenzione? Non c'è nulla che faccia pensare che lo sia. Potrebbe essere fondata, [...] Non è improbabile che Pechino utilizzi pratiche opache e meccanismi di controllo extraterritoriali. Ma è importante ricordare che alcune agenzie nazionali e internazionali si affidano a informazioni provenienti da organizzazioni a loro volta legate a un culto descritto come una macchina di disinformazione globale. Altrimenti, il dibattito pubblico sarà contaminato e il governo cinese avrà un pretesto per squalificare qualsiasi critica riducendola a "propaganda nemica".

b) Dopo aver dimostrato che il tribunale che ha affermato che il governo preleva gli organi dei seguaci del Falun Gong è un'emanazione della stessa Falun Gong, ho detto:

Naturalmente, questo non significa che i risultati e le conclusioni di questo tribunale siano necessariamente falsi, ma di certo lo è la sua decantata indipendenza.

c) Soprattutto, il concetto che solo chi ha interesse a fingere di non capire può non evidenziare è quello che esprimo chiaramente qui:

Deve essere chiaro che quanto appena sottolineato non implica la negazione delle violazioni dei diritti umani commesse dal Partito Comunista Cinese, né la minimizzazione delle persecuzioni molto reali subite dalle minoranze spirituali e dai dissidenti. Tuttavia, è proprio l'esistenza di tali abusi che rende particolarmente efficacee pericolosolo sfruttamento propagandistico di accuse grottesche da parte di altri attori. Proprio per evitare questa strumentalizzazione, la denuncia delle violazioni dei diritti umani dovrebbe basarsi su informazioni credibili e indipendenti, e non su manipolazioni orchestrate da organizzazioni con agende nascoste, legami settari e dubbia trasparenza.

Hanno riportato tutto ciò i cinesi? No. Bene, nemmeno l'autore dell'articolo che mi accusa di essere filo-cinese.


Quindi, cari lettori, la cosa curiosa è che i miei articoli vengono censurati… proprio da chi dovrebbe arruolarmi come agente di influenza. Insomma, Pechino mi promuove a agente, ma solo a metà. Nel dossier che mi riguarda devono aver scritto:


Nome in codice:  Dragone Timido

Stato operativo: agente a sua insaputa.

Missione: scrivere articoli, che poi ci pensiamo noi ad "aggiustarli" ("capisc’ammé", come si dice a Canton).

Affidabilità: bassa, perché segnala che il PCC nega i diritti umani.

Nota: i borghesi occidentali prendono per buono quello che scriviamo, quindi va bene così.


A differenza dell’avvocato tirato fuori dal suo sacello per l’occasione, però, io non mi perdo alcun pezzo di informazione. Non mi sfugge affatto che la rete di organizzazioni a tutela della "libertà religiosa" in cui egli è attivo è strettamente legata a Scientology – ad esempio, l’associazione di cui è presidente –, che il giornale che pubblica gran parte delle teorie della cospirazione sul "movimento antisette" è riconducibile a Scientology (fonte qui) e che alcuni dei movimenti religiosi che essi difendono finanziano apertamente alcuni elementi della medesima rete, configurando un vago conflitto di interessi.

Un esempio? Nessun problema, mica sono uno che prende per buona la propaganda cinese, io. Io porto le evidenze, io. Durante l' ’“Operazione Confucio contromano” ho scoperto che, solo prendendo l’anno 2019, la Human Rights Without Frontiers è stata finanziata al 50 per cento dalla fondazione svizzera Alfred Vogel (fonte qui), impegnata a promuovere la filosofia cristiana del fondatore (fonte qui), cioè quella dei Testimoni di Geova. Tali finanziamenti mettono in dubbio l’autonomia e l’imparzialità del destinatario e fanno pensare che HRWF eserciti la propria influenza a favore della variante spirituale promossa dalla Fondazione Vogel quando si impegna a scrivere i suoi molteplici articoli a favore dei TdG.

Il suo presidente, Willy Fautrè, è poi una delle penne più importanti del giornale The European Times, riconducibile a Scientology (vedi qui) (fonte aggiuntiva). Capisci ammé, sempre come dicono a Canton.


Linguaccia mia… io non le voglio dire certe cose, ma questi mi tirano per la giacchetta – quella col colletto piccolo, alla Mao, che mi sta che è una bellezza –. Qua finisce che mi obbligheranno a sparare le munizioni pesanti.

Infatti, cari amici, come sa chiunque abbia completato il mio corso a fascicoli settimanali di spionaggio in mandarino semplificato per aspiranti spie (patente B ed automuniti), finanziato dalla Regione Molise, è sempre consigliabile non esporre tutti i dati in nostro possesso. Anch’io tengo in serbo le informazioni dal maggior potere deflagrante come assicurazione sulla vita. Le ho depositate presso uno studio professionale, e cosi ha fatto un collega in Canada, pronte per essere pubblicate nel caso mi succedesse qualcosa.

Inconvenienti del mestiere, cari lettori: fare la spia è un lavoro ingrato, ma non mi lamento, sapete, ho contributi, malattia, ferie pagate, tredicesima e TFR. Quindi, un Martini, garçòn, agitato, non mescolato. 🍸

 
 
 

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