Oggi mi sento un po' shiita
- Luigi Corvaglia
- 22 ago
- Tempo di lettura: 3 min

Oggi è uscito questo articolo (https://shorturl.at/LcZc5) nel quale, per la seconda volta, nella stessa settimana e sulla medesima rivista, mi ritrovo accusato non per ciò che scrivo, ma per come altri utilizzano ciò che scrivo. Prima era il Partito Comunista Cinese (https://shorturl.at/jaMoe) - cosa che farebbe di me un filo-cinese - ora è un mistico sufi, forzato dall'autrice nella parte di rintronato post hippie, tale Wahid Azal. L'apprezzamento del mio lavoro da parte di questo signore mi renderebbe uno strampalato fautore dello gnosticismo islamico ispirato da allucinogeni.
Il ragionamento dell'autrice, Rosita Šorytė, è tanto semplice quanto fallace: se Wahid Azal o altri visionari citano le mie analisi critiche su CESNUR, allora tali analisi sono screditate. Intanto, dal punto di vista logico la cosa non ha alcun senso. Sarebbero screditate se io fondassi le mie critiche nelle visioni di questi signori, non il contrario. Va poi notato che questa è chiaramente la classica tecnica della "colpa per associazione" (guilt by association), già analizzata in letteratura come una delle principali strategie di propaganda.
Non ho mai condiviso le visioni mistiche o profetiche di Azal, né tantomeno le sue accuse basate su numerologia e altro. Le mie analisi si basano su dati verificabili, pubblicazioni e documenti accessibili.
L'utilizzo di questa elementare tecnica manipolatoria è evidente in tutto il testo; ad esempio, nella riproposizione di una mia fotografia con Alexander Dvorkin, accusato dell'ecosistema di cui il Cesnur è il perno, di nefandezze inenarrabili (poi riprese dal culto filo-russo AllatRa... giochiamo a fare il gioco delle associazioni, Rosita?). Questo è un esempio di weaponized photography: estrapolare un’immagine per suggerire retroscena torbidi.
Occorre sottolineare che se tale tecnica fosse legittima, allora le numerose fotografie del marito dell'autrice accanto a criminali riconosciuti, leader di movimenti condannati per abusi, frodi o violenze – come Naason Garcia, solo per dirne uno - potrebbe significare che egli avalli abusi, frodi e violenze.
Un punto particolarmente distorto nel testo riguarda la pubblicazione, sul mio sito, di un articolo che proponeva un accostamento originale tra me e Wahid Azal. È necessario chiarire che quell’articolo non è stato da me richiesto, come afferma invece con sicurezza l'autrice; si tratta del lavoro di fine corso di un mio allievo, appassionato di questo argomento, che ha proposto liberamente quell’accostamento come esercizio critico. Io ho semplicemente accolto il suo testo perché mi sembrava estremamente interessante uno degli aspetti che aveva individuato, cioè il concetto di "lotta semantica" in ambiente digitale, senza che ciò comportasse alcuna mia adesione alle tesi di Azal.
Non ho mai avuto alcun rapporto con Wahid Azal, né diretto né indiretto. Non ho neppure letto il suo libro.
Piccola nota: l'autrice ridicolizza l'affermazione di Azal secondo la quale il CESNUR sarebbe stato l' “ombrello” della setta Aum Shinrikyo, responsabile dell'attacco col gas nervino alla metropolitana di Tokio, affermando che il CESNUR fu fondato nel 1988, mentre Aum un anno prima. E quindi? Esponenti del CESNUR difesero Aum nel 1995, ad attacco avvenuto, mica nel 1987.
È chiaro, insomma, che si voglia creare nel lettore una reazione istintiva che non è mediata dalla logica, bensì da associazioni emotive e col valido aiuto della confusione. Come disse il mio amico Mao Tse Tung, che di propaganda un po' ne capiva, "grande è la confusione sotto il cielo, quindi la situazione è eccellente"
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